La vita femminile passa attraverso diverse fasi cruciali, come la pubertà, ...
Nella medicina si possono considerare sette stadi dell'invecchiamento riproduttivo.
1 stadio riproduttivo precoce (12-18 anni) con mestruazioni irregolari e FSH normale;
2 stadio riproduttivo picco (18-35 anni) con mestruazioni regolari;
3 stadio riproduttivo tardivo (35-47 anni) con mestruazione regolari;
4 perimenopausa precoce (45-49 anni) con mestruazioni variabili;
5 perimenopausa tardiva (40-58 anni) con amenorrea da più di 60 giorni;
6 menopausa precoce (dopo i 40 anni) con amenorrea da uno a quattro anni;
7 menopausa tardiva (dopo i 47-50 anni) con totale assenza di mestruazioni e fine del ciclo riproduttivo.
La menopausa è quindi la fine della capacità riproduttiva e segna di conseguenza un periodo della vita particolarmente delicato che viene vissuto e affrontato diversamente da donna a donna, ma che ha come comune denominatore un cambiamento non solo fisiologico, ma anche emotivo e psicologico.
Il cambiamento ormonale, e in particolare modo il crollo estrogenico, giocano un ruolo fondamentale nella fisiologia della menopausa.
Si avranno quindi alterazioni a livello del metabolismo osseo, lipidico e glucidico.
Quando si può fare una diagnosi di menopausa?
In caso di donne sane sopra i 45 anni di età:
Si può controllare inoltre il dosaggio dell’ormone follicolo stimolante (FSH) nelle donne:
La maggior parte delle donne soffrirà di alcuni sintomi, la cui durata e gravità varierà da donna a donna e che in circa 8 donne su 10 comporterà conseguenze importanti sulla vita quotidiana.
Tali sintomi potranno presentarsi alcuni mesi o anche anni prima che le mestruazioni si interrompano. Tale periodo si chiama PERIMENOPAUSA.
Il primo segno di menopausa è solitamente l’assenza di regolarità del ciclo mestruale che può inoltre diventare più scarso o più abbondante.
I sintomi normalmente comprendono:
Quale terapia viene prescritta?
La terapia ormonale sostitutiva (TOS) resta la principale terapia per i sintomi della menopausa.
E’ in genere prescritta dopo aver valutato rischi e benefici, sia a breve che a lungo termine, e aiuta a ripristinare il calo dei normali livelli ormonali nell’organismo al momento della menopausa. Esistono principalmente due tipi di terapia:
La terapia ormonale sostitutiva è disponibile in forma di pastiglie, cerotti, gel da applicare o impianto. Aiuta a migliorare i sintomi vasomotori, muscolo-scheletrici, le difficoltà sessuali e i sintomi urogenitali, e previene inoltre l’osteoporosi. La terapia ormonale sostitutiva può però comportare alcuni effetti collaterali come seno dolorante, mal di testa e sanguinamento della vagina.
E’ bene quindi recarsi dal proprio medico che potrà offrire maggiori informazioni sui rischi e sui benefici e decidere se è il caso o meno che la paziente assuma la terapia.
Oltre alla TOS si possono avere piccoli accorgimenti che possono aiutare a sentirsi meglio.
Per diminuire le vampate per esempio è consigliabile indossare abbigliamento leggero, abbassare la temperatura della camera da letto, ridurre il livello di stress, fare docce con acqua non troppo calda ed evitare alimenti piccanti e/o stimolanti come caffeina o bevande alcoliche,
Riposo, attività fisica come lo yoga e sana alimentazione possono invece portare giovamento in caso di sbalzi d’umore, malinconia e ansia.
In caso di secchezza vaginale possono essere prescritte dal medico terapie a base di estrogeni da inserire direttamente nella vagina (tavolette, pomate o anello vaginale), e possono essere usate in aggiunta a creme lubrificanti o idratanti.
Per ridurre invece la fragilità ossea, che nella maggior parte dei casi comporta osteoporosi, è consigliabile, oltre che la terapia ormonale sostitutiva, attività fisica regolare, esposizione alla luce del sole per favorire la produzione di vitamina D, evitare il fumo e il consumo di bevande alcoliche e avere un alimentazione sana a base di frutta, verdure, e fonti di calcio come latte e yogurt scremato.
Esistono terapie complementari e alternative?
Si, ecco alcuni dei rimedi più comuni: