Tra le affezioni che colpiscono le unghie, l’onicomicosi risulta la p...
In condizioni fisiologiche, le nostre unghie appaiono sane, brillanti, di colore leggermente rosato e forti. Sono costituite fondamentalmente da cheratina indurita e compatta e svolgono sia funzione di protezione sia funzione estetica.
Come altre parti del corpo, però, a volte purtroppo si possono ammalare.
Possono esser soggette ad alcune discromie, fragilità o microfratture in seguito a piccoli traumi, che, nella maggior parte dei casi, si rivelano semplici inestetismi curabili con trattamenti topici e/o sistemici.
Scientificamente parlando, per “onicomicosi” si intende un’infezione micotica, patologica, della lamina ungueale ad andamento cronico con tendenza all’estensione ad altre unghie. La differente modalità di colonizzazione della lamina ungueale ne contraddistingue la tipologia:
La superficie dell’unghia colpita dal fungo, inizialmente perde lucidità e diventa opaca e polverulenta. Può iniziare con una chiazza bianco-giallastra che ispessisce il letto ungueale, rendendo l’unghia ondulata e fragile con tendenza a rompersi e sgretolarsi.
Nella maggior parte dei casi il responsabile è un fungo della famiglia dei dermatofiti, il TRICHOPHYTON RUBRUM. Si tratta di funghi filamentosi che si nutrono di cheratina, la sostanza cornea dell’unghia, e lasciano nel letto ungueale piccole escavazioni, partendo per lo più sul bordo libero anteriore o laterale dell’unghia.
Più raramente sono causate invece da lieviti o da muffe non dermatofitiche, che differentemente dalle altre sopracitate, iniziano preferibilmente al centro dell’unghia o inferiormente, vicino al vallo ungueale.
La micosi è favorita dall’impiego di calzature vecchie e/o troppo strette con elevata densità di spore fungine, e da norme igieniche inadeguate sopratutto quando si frequentano ambienti caldi e umidi come piscine, palestre o docce comuni, che rappresentano l’habitat ideale di questi microrganismi.
I piedi sopratutto, rappresentano un ambiente favorevole alla proliferazione, in quanto esposti al calore e all’umidità del sudore che macera la pelle.
Tra i gruppi a rischio troviamo però non solo gli sportivi, ma anche le persone dai 65 anni in su, i diabetici, e le persone con difese immunitarie deboli.
E’ bene sapere che i miceti possono proliferare e danneggiare rapidamente l’intera unghia, e possono intaccare anche le altre se non vengono rapidamente trattate.
L’obiettivo delle terapie è quello di liberare completamente l’unghia dalla micosi, ma considerando però che le unghie delle mani si rinnovano completamente in 4-5 mesi, e quelle dei piedi invece in 10-18 mesi, il trattamento richiede molta pazienza. Per poter parlare di guarigione, infatti, l’unghia dovrà ricrescere completamente sana e se la terapia venisse interrotta troppo precocemente , si potrebbe verificare una riacutizzazione della patologia con conseguente adattamento del trattamento farmacologico.
Anche se nella maggior parte dei casi rimane un problema prevalentemente estetico, prima di iniziare una terapia, è bene rivolgersi sempre al proprio medico/dermatologo che saprà consigliarvi nella maniera più adeguata.
Solitamente, nelle forme circoscritte ad una sola unghia, si inizia con una terapia topica tramite preparazioni che devono garantire una buona penetrazione del principio attivo. Si tratta di smalti o soluzioni ungueali da applicare sull’unghia infetta e sui relativi margini. La frequenza di applicazione varia, in base al principio attivo, da 2 volte al giorno a 1 volta a settimana, ed è consigliabile limare periodicamente l’unghia, con limette monouso, per ridurre la massa di tessuto infetto.
Nei pazienti con forme più estese è invece consigliata la terapia sistemica.
Se nel primo caso le formulazioni possono essere acquistate senza ricetta medica, nella seconda opzione sarà il medico a prescrivere la giusta terapia e a seguirne il decorso.
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